Gian Paolo Dulbecco


Biografia

Nasce a La Spezia nel 1941. A Milano, dove la sua famiglia si trasferisce nel 1958, è allievo di Tommaso Gnone da cui apprende le tecniche d’incisione a puntasecca e inizia a dipingere.

Nel marzo 1966 si laurea al Politecnico continuando, pur senza alcuna educazione artistica professionale, a coltivare il suo interesse per l’arte.

Nel 1969 vive a Roma dove ha modo di conoscere la pittura di Balthus esposta a Villa Medici; poi è nuovamente a Milano da cui si allontana per vari viaggi in Europa. In particolare in Belgio vede la pittura di Delvaux, Magritte. e la grande pittura fiamminga.
Inizia a sviluppare il tema delle Navi di pietra, come ricordo dell’Isola Tiberina, al quale seguono quelli degli Oracoli, dei Notturni e delle metafisiche Città ideali.
Tocca anche il tema dell'arte sacra soprattutto con i Presepi ispirati alle Tebaidi quattrocencentesche.

Nel 1975 si stabilisce a Monza. Numerose sono le mostre, sia personali che collettive, a cui prende parte in varie città italiane.
Nel 1984 riceve a Milano un premio acquisto di Cartier con l'opera Storie del bosco; nel 1992 è tra i premiati dalla rivista Arte.

Il critico francese Pierre Restany lo invita a presentare una sua serie di Tarocchi alla collettiva Art & Tabac, esposta nel 1993 a Roma e negli anni successivi a Vienna ed Amsterdam.

Espone anche a Londra, Freiburg, Oporto, e negli Istituti Italiani di Cultura di Lione, Lisbona e Bruxelles e infine a Tokyo. In Giappone esporrà nuovamente, nel 1998 a Yokohama, e ancora a Tokyo negli anni 1999 e 2001.
Sul finire degli anni ’90 inizia a confrontarsi con il mito di Atlantide.

Nel 2002 la Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno patrocina una sua mostra antologica a Ravello, dove espone nuovamente con Luzzati nel 2005.

Sono questi gli anni in cui nella sua pittura inizia a comparire la figura di Pulcinella, inteso come archetipo umano universale. Negli stessi anni affronta i temi dei Personaggi che lottano contro la propria ombra, quello dei Labirinti e delle Gabbie misteriose.

Nel 2012 è invitato dal Panorama Museum a presentare alcuni lavori alla collettiva Dopo de Chirico dedicata alla pittura metafisica italiana contemporanea.
Alcuni suoi dipinti entrano stabilmente in collezioni pubbliche italiane ed estere.

Segue un periodo di lavoro appartato nel quale sono sempre più rare le sue esposizioni personali secondo un’aspirazione all’invisibilità e al silenzio dell’opera in contrapposizione alla corrente spettacolarizzazione dell’arte.
È artista i cui lavori, in genere contenuti nelle dimension e spesso costruiti sulla sezione aurea, dalla critica sono stati accostati ai modi del Realismo magico.